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Gli Innamorati rivelati: la rinascita del Teatro in mano a giovani talenti

Bolzano non sarà la Capitale europea della Cultura, ma di cultura ne ha comunque da vendere parecchia.
Soprattutto negli ultimi anni è dal mondo giovanile che arrivano numerosi segnali di una sorta di rinascita (o nascita!) culturale.
Non si tratta di un avvicinamento a diversi panorami artistici (musica e teatro su tutti), ma una sorta di colpo di stato culturale che in molti casi può spiazzare.
Certo mamma provincia ha messo del suo per sostenere questi percorsi ed è proprio la nostra condizione di "provincia speciale" che ha permesso agli enti pubblici e a numerose associazioni (spesso di volontariato) di creare le basi per questa nuova era culturale giovanile.
Questa proiezione in avanti non deve per forza negare il recupero di oggetti culturali dal passato ed è proprio per questo che risulta essere interessante il lavoro teatrale "Gli innamorati" che verrà presentato il 9, 10 e 12 ottobre al Teatro Rainerum.
Lo spettacolo, promosso dall'Associazione Culturale "Ideali" di Bolzano e interamente realizzato da giovani under 30 è un ottimo esempio di quello che può nascere dai percorsi che offre la nostra Provincia.
Il regista, gli interpreti, i tecnici hanno coltivato una dote personale attraverso gli spazi culturali offerti (Il festival studentesco, Juvenes, Giovani in scena, l'ormai defunta associazione Bricabrac) o creandosene di propri (Cababoz) e grazie ad essi hanno potuto unire i propri talenti per creare opere come quella in questione.
Mi sono recato al Teatro Rainerum durante una serata di prove per intervistare il regista Andrea Bernard, e i due protagonisti principali Alessia De Paoli e Daniel Ruocco, e sono stato avvolto dal mistero che ancora circonda il lavoro che sarà presentato al pubblico questa settimana. Una studiata campagna di marketing sui social network ha fatto trasparire poche informazioni nelle ultime settimane e quello che vedo in teatro non mi dice molto di più.
Sul palco, sotto un lampadario antiquato, cammina indaffarato Marco Zenti (che è interprete ma anche tecnico) e nel momento in cui faccio un'osservazione su un interessante particolare scenografico, l'intero gruppo mi intima con un po' di imbarazzo di non scriverne nulla, a buon ragione, per mantenere la sorpresa.
Ma passando al dunque, di cosa parla questo spettacolo?
ANDREA: direi che parla di noi e del mondo che ci sta attorno oggi: una coppia di innamorati in crisi per vicende di gelosia e intoppi all'interno della coppia. E' una storia scritta 250 anni fa, ma ha grande affinità con la società odierna e proprio per questo non è stato difficile aggiornarla. Da Goldoni ci si aspetta il dialetto veneziano e i personaggi della commedia dell'arte, ma non c'è nulla di tutto questo qui dentro, fu già allora una rinascita teatrale in effetti.
Come mai proprio "Gli innamorati", un testo così poco conosciuto?
ANDREA: avevo appena visto un altro spettacolo di Goldoni (La trilogia della Villeggiatura interpretata e diretta da Toni Servillo) e mi è venuta voglia di spulciare tra le opere di Goldoni che ancora non conoscevo. Ho trovato questo testo e leggendolo mi sono accorto di quanto i personaggi fossero giovani, frizzanti, di grande interesse attuale. Avendo per le mani un cast giovane era un'ottima scelta ed è stato anche un modo per mettermi e metterli alla prova lavorando su qualcosa di nuovo e sperimentando sui personaggi.
Qual'è stata l'aggiunta che avete dato al testo?
ALESSIA: dal testo emerge un personaggio, ma sta all'attore caratterizzarlo. Ci sono atteggiamenti he si possono riscontrare nella mia personalità e che ho proiettare nel mio personaggio. Non è un lavoro facile, ma i risultati si vedranno di certo.
DANIEL: il personaggio diventa un mix di ciò che ti viene richiesto di essere e ciò che sei. Dopo un po' di prove cominci a capire che le tue reazioni potrebbero essere molto simili a quelle del tuo in una determinata situazione.
ALESSIA: chi ci conosce meglio potrebbe ritrovare facilmente degli aspetti della nostra personalità...
DANIEL: ...e facilmente il pubblico si riconoscerà anche negli stessi personaggi perchè alla fine si parla di giovani di oggi.
ANDREA: ho provato a dar loro una veste, accentuando ed esagerando certi aspetti. La loro personalità reale viene esasperata tramite la recitazione, ma anche attraverso i costumi. Questa esasperazione è stata ricercata non solo a livello recitativo, ma anche a livello tecnico e spesso le psicologie dei personaggi verranno alla luce anche attraverso un'espressione scenica marcata.
Ma che cosa deve fare secondo voi il teatro per attirare gente?
ALESSIA: deve riuscire a stupire, non annoiare. Bisogna svecchiarlo per attrarre il pubblico più giovane e questo potrebbe poi risultare un investimento per il futuro. Il teatro deve saper essere stimolante.
ANDREA: Il teatro deve essere "pop". Pensiamo che il nostro spettacolo lo sia. E' inutile creare prodotti di nicchia o pensati per un'elité di spettatori, gli spettacoli devono poter essere alla portata di tutti.  Certo va data qualità. Un'altra cosa a cui abbiamo puntato tantissimo per attrarre il pubblico più giovane è stato anche il web marketing: utilizzando i social network con alcune piccole iniziative...
DANIEL: ..le foto, locandine e video rilasciate su Facebook settimanalmente creano un po' di mistero attorno al nostro spettacolo...
ANDREA: ..ma soprattutto attesa e curiosità.
 
Attendendo la prima de "Gli Innamorati" segnatevi pure le date in agenda: 9 e 10 ottobre alle ore 20.30, mentre domenica 12 ottobre alle 16.30. Lo spettacolo verrà raprresentato al Teatro Rainerum di Bolzano e il biglietto intero costerà 12 euro (€9 per gli under 18).
Info e prevendita su www.ideali.org