Ci risiamo. Avevo concluso l'esperienza di due anni fa con un articolo e farò lo stesso anche questa volta. Ovviamente parlo della Caccia al tesoro organizzata dai ragazzi del Bistrò Caffè al Volo e che ancora una volta ha messo in subbuglio Bolzano e ci ha fatto penare.
Domenica 17 settembre - ore 13.45 (...circa)
Io e la mia ragazza Rossella arriviamo 15 minuti prima della partenza. Della partenza che avevamo capito...in realtà si inizia alle 14.30. Bene. Giusto il tempo per fare conoscenza con qualche partecipante. Incontriamo due ragazzi che nel 2015 erano arrivati terzi (noi primi...si, ci tengo a precisarlo sempre), d'ora in poi li chiamerò "i due terzi", anzi meglio "i 2/3". Scambiamo qualche chiacchiera. Conosciamo altri due ragazzi, loro amici. Due gemelli. D'ora in poi li chiamerò "i gemelli", perchè siamo entrati tanto in confidenza, ma alla fine non so il loro nome. Perdonatemi ragazzi. Tutti e quattro sembrano molto allenati, hanno una cannuccia che esce dallo zaino. Ci iniziano a tremare le gambe.
Alle 14.20 iniza il countdown sullo schermo. Meno 10 minuti. Piazza Tribunale è piena, nonostante il tempo ballerino. Comunque non piove, sembra si stia aprendo. Meno un minuto. Arretriamo con la bicicletta e individuiamo un varco. Pronti a partire. Dieci secondi. Allo zero appare una scritta sullo schermo: "Vi aspettiamo sopra le 7 colonne". Nulla assoluto. Comunque cerchiamo di uscire dalla piazza. I gemelli e i 2/3 partono verso il centro. Noi non sappiamo che pesci pigliare e li seguiamo. Decine di partecipanti vengono per la stessa direzione. Finiamo in piazza Vittoria, al Monumento. Gente che sale le scale e rimane con l'amaro in bocca. Non c'è niente. Anche perchè le colonne non sono sette. Breve brainstorming. Ci confrontiamo con gemelli e 2/3. Abbiamo già capito che ci possiamo dare una mano a vicenda. Cerchiamo su google "7 colonne", ma allo stesso tempo passiamo in rassegna tutti i ponti di Bolzano. Ponti con sette colonne? Strano. Poi San Google dice che "7 colonne" sono opere d'arte sulla ciclabile che va a Prato Isarco. Improvvisamente si parte tutti per di là.
I 5 e rotti chilometri che ci separano da lì cominciano a mietere vittime. Siamo costantemente in buona posizione. La ciclabile ci distrugge. Andiamo a velocità sostenuta, ma mentre maciniamo chilometri cominciamo a dubitare. Arriviamo a Cardano e superiamo il ridente paesino fino ad arrivare sotto l'autostrada. I gemelli tornano indietro e dicono che non c'è nulla. Facciamo immediatamente retromarch mentre numerosi partecipanti vengono verso di noi. Mentre ripartiamo penso alla stazione dei treni. Cerco un'immagine in internet e noto 7 colonne (solo più tardi mi renderò conto che avevo contato male...erano 8). Ci rifacciamo i 5km a ritroso mentre sorridiamo alla gente che ci viene incontro, convinta di essere sulla retta via. Perchè siamo bastardi dentro! Intanto comincia a piovigginare.
Arriviamo davanti alla Stazione e non siamo soli. Entro, non c'è nessuno. Perdiamo le speranze, ma intanto sono già passati 40 minuti e ci arriva un sms con la tappa successiva (ogni 40 minuti rivelano l'indizio seguente): passeggiate del Guncina. Inveiamo contro gli organizzatori e quando incontriamo altra gente inveiamo in compagnia. Non l'avremmo mai detto. Arriviamo alle passeggiate del Guncina che c'è il mondo. Dobbiamo anche farci tre rampe di corsa per farci dare il secondo indizio: "Nacqui in Austria. Pittore Fui. A Bolzano morii".
Breve ricerca internet. È Egger Lienz. Tutti in via Egger Lienz che è anche vicina. Lì il nulla assoluto. Gente che ha perso le speranze. Intanto arrivano i gemelli e i 2/3. Altra ricerca. C'è una scuola media dedicata a Egger Lienz. Si trova in via Castel Flavon. Ripartenza verso Oltrisarco. Siamo sempre meno. Noi facciamo a gara con una coppia per tutta via Roma. Arrivati alla scuola non c'è un cane. Un altro buco nell'acqua. Con la coda fra le gambe, come il cane che non c'era, torniamo sui nostri passi e nel mentre arriva un nuovo sms. "Parco Ducale". E qui volano parolacce! Eravamo li!!
Si rifà tutta la strada verso il Parco Ducale e siamo già stanchissimi. I semafori è come se non esistessero. Entriamo nel Parco e c'è di nuovo il mondo. Ci sono 10 foto di quadri attaccati agli alberi. Un elenco di pittori. Ci danno una scheda e dobbiamo abbinare quadri a pittori. Ci danno già i primi 5 e degli altri 5 ne troviamo subito due. Per gli altri zero assoluto. È il delirio. Vedo gente che a momenti tira fuori la lente d'ingrandimento per cercare le firme degli autori. Sembra di essere nella versione boscaiola del Codice Da Vinci. Io non capisco più niente. Rossella mi trascina verso gli organizzatori che ormai, probabilmente esasperati, decidono di far passare tutti all'indizio successivo. È complicato da spiegare, dobbiamo andare al Talvera e trovare 5 animali e comporre una frase. Ripartiamo schivando gente.
Arriviamo al Parco Talvera e troviamo subito uno degli animali. Ci sono degli indovinelli da risolvere. Il primo è facile, qualcosa su Zeus e una giovenca. La risposta è "Io". Non io me, ma Io quella greca. Quelli dopo sono un casino. Non riusciamo a completarne neanche uno. In uno bisogna trovare quello che accomuna "acqua, gola, faglia e boh", l'altro parla di due fratelli "uno bianco e uno nero", un altro è un anagramma e uno parla di qualcosa che ha "due gobbe, ma mai insieme". Siamo bloccati. Dall'anagramma mi esce "ilmulino", che sarebbe stato bene con "bianco". Purtroppo non può essere quella la soluzione. Andiamo comunque verso il gazebo in cui ci dovrebbero dare l'indizio successivo. Rossella va lì, io vado a rivedere uno degli indizi. La raggiungo sul prato e scopro che ha sentito pronunciare l'intera frase giusta da qualche sconsiderato. Lei è peggio di una spia! Scriviamo, consegniamo e riceviamo il nuovo indizio. Quello temutissimo.
Dobbiamo cercare un angelo in giro per il centro (era già successo due anni fa ed eravamo rimasti bloccati proprio lì). L'angelo ci deve dare qualcosa e poi dobbiamo trovar un posto "tra un giardino e un pulcino". Qui scopriamo da amici che l'angelo è in zona piazza Walther e che poi dobbiamo andare in via Vintola. Questo conferma il pensiero di Rossella che il "pulcino" fosse riferito al Museo di scienze naturali. L'angelo lo troviamo in piazza Municipio. Ci dà due paia di occhiali da sole, azzurri leopardati e con doppio ponte... improbabili ma comunque ci stanno bene e ce li teniamo addosso. Via al parco di via Vintola. Appena arrivati altro assembramento. Un monaco, un rabbino e una suora distribuiscono indizi che neanche nei miei sogni più religiosi... L'indizio è in realtà una bellissima creazione cartacea con dei bambini che si tengono per mano. Qui mi illumino e penso al parco delle Religioni (di cui avevo letto poco tempo prima e a cui in qualche modo associavo anche quell'immagine dei bambini per mano). Ci allontaniamo quatti quatti e dico a Rossella di seguirmi. Scappiamo verso via Trento.
Attraversiamo il centro rischiando due-tre multe e nel giro di poco arriviamo al parco di via Trento. Siamo sempre meno e questo ci fa sperare. Nuovo indizio al parco. Una roba lunghissima che non riesco a ripetere, ma che parla di qualcuno "strappa i giornali" e fa "volare i cappelli". Non è aria e non è vento. È al plurale, dice "siamo birichini". Non ne veniamo a capo, ma nel frattempo ci dirigiamo insieme ad un altro gruppo verso ponte Roma. Poi ci dividiamo e continuiamo a rileggere le frasi. Continuo a dire che è sicuramente qualcosa che c'entra con il vento, ma non capisco perchè il plurale. Penso possano essere i venti, ma dico che non c'è niente che c'entri con "i venti". A meno che... Venti inteso come 20, allora è il Twenty. Via lungo la ciclabile fino al nuovo ponte del Twenty. Siamo solo noi, attraversiamo fino alla terrazza e non vediamo nulla. Rammaricati ritorniamo sui nostri passi e continuiamo a rileggere la frase. Nel frattempo arrivano altre persone che si fiondano sui prati, continuano per la ciclabile o cercano fantomatiche aree cani (pensando ai cani che strappano i giornali e fanno volare via il cappello). Noi non ci schiodiamo.
Poi Rossella, con il suo intuito felino, propone di ritornare al Twenty e provare ad entrare. Vado avanti io. Scendo la rampa e arrivo davanti alle porte d'ingresso. Vedo dei cartelli strani e dico a Rossella di scendere. Stiamo mollando la bici e arriva uno dei due gemelli. Ce ne freghiamo altamente di chiudere le biciclette ed entriamo tutti e tre (poi continuerò a pensare alle bici aperte per tutto il tragitto dentro al centro commerciale). Ci sono questi strani cartelli ovunque, ci facciamo tutto il piano sotto, poi saliamo. Siamo sempre in tre. Corriamo attraverso il Twenty schivando gente e forse non schivando proprio tutti.. pardon! Saliamo le scale mobili facendocelo tutto fino al piano dei ristoranti. Lì finalmente, davanti al cinema, troviamo l'ultimo indizio. È scritto al contrario, ma dice di tornare in Piazza Tribunale. Ci rifacciamo il Twenty verso il basso schivando nuovamente l'ammasso di gente della domenica pomeriggio. Il gemello è costretto ad aspettare l'altro, perchè bisogna essere in due per ricevere l'indizio.
Arriviamo alle bici, saliamo in sella e ci rifacciamo la rampa. Ora è solo velocità, ma siamo stravolti. Facciamo il ponte e ci ributtiamo sulla ciclabile verso via Rovigo. Davanti a noi c'è una famiglia. Li superiamo. All'incrocio tra via Rovigo e via Milano i gemelli ci superano. Diamo il massimo. Verso la fine di via Rovigo vediamo i gemelli che stanno per buttarsi su viale Druso, una famiglia dietro di loro. Loro optano per via Gaismair, noi andiamo su per via Druso. L'ultimo sforzo, siamo stremati. Giriamo per via Duca d'Aosta. Manca pochissimo. All'incrocio con via Gaismair ritroviamo gemelli e famigliola. Loro sono velocissimi, riusciamo a superare la famiglia.
Arriviamo su Piazza Tribunale e raggiungiamo il gazebo. Ci fiondiamo lì. Loro sono davanti, ci dicono di essere quinti. C'è altra gente, ma tutti in solitaria. Siamo l'unica coppia lì in quel momento. Mostriamo il nostro badge con gli adesivi. Pare di essere sul Titanic nel momento in cui affonda "PRIMA LE DONNE E I BAMBINI". Ci lasciano passare e segnano il nostro numero. Siamo sesti. È finita. In cuor nostro ne usciamo da vincitori. Miravamo ai primi 10 posti (in realtà miravamo al viaggio a Cuba, ma speravamo comunque di arrivare bene).
[caption id="attachment_36292" align="aligncenter" width="637"] I vincitori della Caccia al tesoro 2017: Eleonora Danielli, Roberto Scartozzi, Simone La Nera e Stefania Greggio[/caption]
A caldo, spendo due parole per i ragazzi del Bistrò Caffè Al Volo. Carinissimi e gentili. Lo dico sul serio, non perchè siamo arrivati sesti. Bellissima anche questa seconda edizione della Caccia al tesoro. Ci siamo divertiti un sacco e sappiamo di non essere stati gli unici. Continuate così (ogni due anni va più che bene, perchè già sto male a pensare ad un intervallo più breve) e chissà che un giorno non si riesca ad accorparla ad una giornata senza auto, così da non rischiare diverse multe. Non che il rischio non ci diverta!
PS: alla fine la Caccia al tesoro è stata vinta da due coppie arrivate in contemporanea. Loro sono Eleonora Danielli, Roberto Scartozzi, Simone La Nera e Stefania Greggio. Grandissimi perchè sono arrivati qualcosa come 30 minuti prima del resto della truppa. A loro tutta la nostra stima!
PPS: alla fine i gemelli si chiamavano Alberto e Lorenzo, mentre i 2/3 erano Davide e Michele. Non potevo non scriverlo.