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Si fa cinema a Bolzano: quasi pronto il film Il dominio della lacrima del giovane Manuel Koch

Alto Adige terra di cineasti.
Nonostante casi eccelsi come quello del grande Luis Trenker, fino a qualche anno sarebbe stato difficile pronunciare un'affermazione come quella. Vero è che le cose si stanno muovendo, anche molto in fretta. Sempre più produzioni scelgono la nostra regione per girare film importanti, mentre anche sul versante del cinema indipendente nascono nuovi talenti. È il caso, per esempio, di un gruppo di giovani autori che sta ultimando i lavori di un film totalmente realizzato in proprio, con alcuni contributi provinciali. Il titolo del lungometraggio è Il dominio della lacrima e ce ne parlano il regista e sceneggiatore Manuel Koch, classe 1994, e il responsabile delle musiche e co-sceneggiatore Mattia Merlini, classe 1995.
Ciao Manuel, di cosa parla il film Il dominio della lacrima?
Fino ad ora abbiamo detto pochissimo e qui cercherò di non aggiungere troppo. Il protagonista si chiama Daniel Montenovo, detto Danny, uno studente universitario, un edonista timido. L’unico valore della sua vita è la ricerca del piacere o della felicità, ma si trova in una situazione di grande chiusura nei confronti di tutto ciò che è esterno. Trova delle facili soddisfazioni, che in realtà non sono tali. Nella droga sostanzialmente. Per una serie di circostanze si trova dinnanzi a un’entità che lo porta davanti a un dubbio esistenziale: ha la possibilità di scegliere se continuare a vivere una vita che è autentica, ma infelice, o iniziare a sognare perpetuamente, ma smettere di vivere autenticamente. Il film alterna filosofia e intrattenimento e mi auguro sia efficace.
L’idea da dove è venuta?
Ho scritto un racconto al liceo che si chiamava “Il dominio della lacrima”. Era molto diverso dalla sceneggiatura attuale. Sono rimasti pochi elementi in comune. Mattia Merlini l’aveva letto e gli era piaciuto, così l’abbiamo ripreso quando abbiamo deciso di fare questo progetto. L’abbiamo riscritto insieme e il soggetto attuale è una fusione delle sue e delle mie idee.
Avevate già fatto qualcosa prima di questo film?
Poche cose. Collaboro da anni con questa associazione, il “Circolo cultrale Val Venosta", che è l'unica associazione culturale in lingua italiana in quella zona. Ho partecipato a vari progetti culturali. Nel 2009 hanno avviato una sorta di laboratorio cinematografico a cui ho partecipato prima come sceneggiatore, poi come aiuto regista, fino a quando non ho iniziato con cortometraggi amatoriali. Mi arrangiavo con poco, ma nonostante questo sono stati parecchio apprezzati. L'ultimo, “La sua voce”, è stato trasmesso anche su VideoBolzano 33 con quattro repliche. Poi ho fatto un documentario sui licei di Merano nel 2013 quando hanno cambiato la denominazione. Mi era stato commissionato dal preside dei licei. Mi sono fermato e ho scritto questa sceneggiatura cercando di proporla in giro

Avete trovato subito qualcuno interessato?
Beh, la Provincia di Bolzano. Ho chiesto un appuntamento a Christian Tommasini e lui ha accettato. Conosceva le attività del Circolo e mi ha indirizzato all'ufficio Servizio Giovani dove ho riscontrato interesse nel progetto. Non volevano finanziarci direttamente, perché eravamo legati al Circolo culturale che è di competenza del Direttore dell'Ufficio Cultura. I finanziamenti sono arrivati quindi da quell'ufficio. Il Servizio Giovani però ha continuato ad aiutarci dal punto di vista organizzativo.
Come avete pubblicizzato il progetto?
Per il casting abbiamo sparso la voce anche a Bolzano, però a molti no nè arrivata la voce. Credo che la cosa si sia ampliata di più dopo, quando avevamo già iniziato.
Ma in Alto Adige è facile produrre un film? Quanti ce l'hanno fatta prima di voi?
Parlando di lungometraggi probabilmente il primo è stato “Strings” della Frabiato, anche se prima c'era stato "Cecità". Entrambi però erano all'interno di un progetto più ampio, quello di Effetto Notte.
Quindi il vostro è il primo vero film indipendente che non è nato all'interno di un progetto più ampio?
Probabilmente si. Se ne parò anche con lo stesso Tommasini. Eravamo un caso singolare. A noi risulta che è il primo che non esce da un laboratorio, o comunque da un progetto formativo. Abbiamo fatto questa follia di partire da zero.

Secondo voi in Alto Adige ci sono possibilità di creare progetti cinematografici?
Assolutamente si. Abbiamo faticato, ma abbiamo messo in piedi un progetto molto grande e gli enti locali ce l’hanno consentito. C’è stato del vivo interesse.
C'è margine per migliorare la situazione?
Per la produzione ci siamo trovati piuttosto bene. In alcuni casi abbiamo trovato qualche difficoltà burocratica, ma sono sempre stati disponibili a spiegarci tutto. Ogni tanto abbiamo avuto difficoltà su alcuni versanti. Forse servirebbe un ente che metta a disposizione attrezzature o altro.
Tipo?
Ci era stato consigliato di rivolgerci al Centro Trevi per usare alcune attrezzature, ma non abbiamo quello che ci serviva. Avevamo anche intenzione di rivolgerci alla BLS (IDM). Le procedure di accesso ai fondi ci sembravano complesse, poi nel frattempo avevamo ottenuto i finanziamenti da parte degli altri enti e ci siamo fermati.
Secondo voi qualcosa si sta muovendo? L'Alto Adige sta diventando una terra di cinema?
Quello che ho percepito è che a Bolzano c’è un atteggiamento diverso nei confronti di questi progetti. Quando giravamo le riprese la gente si fermava con un certo rispetto. Si stanno abituando. A Merano, per esempio, l’atteggiamento era diverso.

Il progetto quanto è costato? Siete riusciti a farvi finanziare?
Direi circa 10.000 euro. Ci sono state tante spese effettuate da noi, ma per la maggior parte siamo riusciti ad ottenere un finanziamento dalla Provincia.
Avevate una storia e avete deciso di fare un film. Avevate delle basi tecniche o avete imparato durante la lavorazione?
Per quanto riguarda le competenze più generali (come costruire sceneggiatura, dirigere, ecc.) abbiamo imparato da qualche progettino precedente. Osservare rimane comunque una buona scuola. È necessario guardare i film con occhio analitico. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico ci siamo ovviamente divisi le mansioni. Il progetto stesso è stata una grandissima scuola. I primi 3 mesi di riprese sono stati quasi totalmente buttati. Forse è rimasta solo la prima inquadratura. Non avevamo neanche degli storyboard, ma idee precise sulle inquadrature da fare. Io e i responsabili della fotografia discutevamo spesso. Abbiamo cercato di curare inquadratura per inquadratura come fossero singoli quadri.
Nel film siete riusciti a coinvolgere anche Mino Caprio, il noto doppiatore italiano (voce di Peter Griffin, di C3PO in Star Wars, di Kermit dei Muppets, e di molti altri ancora...). Che ruolo fa?

Non si vede mai sullo schermo. È una voce dal passato che racconta una vicenda inquietante e al contempo sublime, che si incrocia con quella del protagonista Daniel nel presente.
Arriverete ad un prodotto finito e dovrete distribuirlo. Avete già delle idee su come fare?
È una fase alla quale non abbiamo ancora pensato concretamente. Conosciamo persone fuori sede che possono attivarsi. Poi ci sono i Festival e ovviamente iscriveremo il film a vari festival cinematografici a livello nazionale e internazionale. Tutti mi chiedono cosa succederà di questo film, ma ancora non so dare risposte precise.

Il dominio della lacrima: Cast & Crew


Soggetto originale: Manuel Koch e Mattia Merlini
Sceneggiatura: Manuel Koch
Regia: Manuel Koch
Montaggio: Manuel Koch, Mattia Merlini, Thomas Marciano
Produttore esecutivo: Manuel Koch
Colonna sonora: Mattia Merlini
Fotografia: Asia De Lorenzi e Thomas Marciano
Collaboratori tecnico-artistici: Mattia Merlini e Andy Odierno
Operatori: Thomas Marciano, Asia De Lorenzi, Fabio Rubini
Aiutante in fase di riprese: Davide Camuffo
Trucco: Ornella Hasa, Estelle Sanna, Barbara Lotti
Attori:
Gabriele Mazzoni
Andy Odierno
Martina Tontaro
Giordano Di Stasio
Stefano Usmari
Daniele Unterfrauner
Amedeo Sartori
Greta Rizzi
Gilberto Torromeo
Leonardo Cantieri
Annarita Montemaggiore
Mino Caprio (solo voce)
Serena De Carli (solo voce)
Flora Sarrubbo (solo voce)
film il dominio della lacrima
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